Nuraghi in Sardegna: come e quando visitarli
La Sardegna non è solo mare cristallino e spiagge bianche. La vera essenza dell’isola si respira sulla terra ferma, ammirando i siti che testimoniano il ricco passato di questa regione. Chi ha visitato l’isola almeno una volta, conosce la sensazione che si prova quando si percorrono le strade che la collegano da un estremo all’altro.
Il suo passato millenario ha inciso sul territorio e sulla cultura del popolo sardo. Forse è anche questo che rende la Sardegna una terra così affascinante. Un passato fatto di civiltà antiche, nuraghi e pozzi sacri.
Ma quali sono i più importanti siti archeologici e quali è possibile visitare ancora oggi? Scopriamoli assieme!
Visitare i nuraghi in Sardegna
In Sardegna sono presenti numerosi complessi nuragici, se ne contano circa 8.000! Alcuni sono perfettamente conservati, altri invece sono diroccati ed è possibile ammirarli solo dall’esterno.
Sono sparsi per tutto il territorio, il che rende possibile visitarne almeno uno in qualsiasi zona dell’isola deciderai di trascorrere le tue vacanze.
Tra i nuraghi aperti al pubblico ti consigliamo:
- il nuraghe di Santa Margherita di Pula (Cagliari): simbolo delle numerose testimonianze nuragiche presenti nel territorio di Pula. Situato in prossimità del mare, in uno scenario suggestivo, è costituito da una sola torre circondata dal verde.
- il complesso nuragico “Su Nuraxi” (Barumini): riconosciuto come patrimonio mondiale dell’UNESCO, è uno dei più grandi dell’isola. Il complesso include anche il villaggio di 200 capanne in pietra situate intorno al nuraghe centrale.
- Il nuraghe Losa (Abbastanta): riportato alla luce a fine Ottocento, si differenzia dagli altri per la mancanza del cortile centrale che metteva in comunicazione le camere del nuraghe. Il sito è stato abitato fino alla prima metà dell’Età del Ferro, datazione resa possibile grazie ai ritrovamenti fatti nel luogo.
- Il nuraghe Arrubiu (Orroli): è l’unico nuraghe a cinque torri presente in Sardegna. Inoltre, durante la visita puoi ammirare anche una cinta muraria a 7 torri e 3 cortili interni che lo rendono ancora più affascinante.
- Il complesso nuragico di Palmavera (Alghero): l’area archeologica comprende il nuraghe a due torri, la cinta muraria e il villaggio di capanne.
Degno di nota e meta consigliata è il complesso nuragico di Santa Caterina. Il sito archeologico è un chiaro esempio di antico villaggio nuragico, ancora perfettamente visitabile. Costituito da due parti:
- una zona interamente dedicata al pozzo, con la scalinata che arriva fino al livello dell’acqua e una camera con copertura a “tholos”.
- un’area riservata al nuraghe, ad una sola torre, e ad alcune strutture abitative appartenenti a diversi periodi storici
Quando visitare i nuraghi della Sardegna
I siti archeologici sono aperti tutto l’anno, con leggere variazioni dell’orario di chiusura nel periodo invernale.
Il consiglio è quello di visitare i nuraghi in Sardegna nel periodo primaverile ed estivo. Con le belle stagioni potrai godere di giornate lunghe e soleggiate, con la vegetazione che prende vita e dona un tocco in più allo scenario circostante.
Sono numerosi gli itinerari turistici tra cui scegliere, per visitare la Sardegna. Ti basta optare per quello più adatto alle tue esigenze, e prepararti per un viaggio che non potrai dimenticare.
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1 commento
[…] di Barumini è uno degli esempi meglio conservati del periodo nuragico. La maggior parte dei nuraghi in Sardegna sono andati distrutti nel corso dei secoli, e pensare che all’epoca erano ben ottomila, […]